Basta schifezze
Malnutrizione infantile, report choc Gaslini-Unige: "Obeso un bimbo su tre"
La culla della dieta mediterranea vanta un triste primato. È in Italia che si concentra il numero maggiore di bambini obesi e sovrappeso del Vecchio Continente. Parliamo di uno su tre nella fascia d’età 6-9 anni. Un dato che, seppur in diminuzione negli ultimi anni, resta allarmante. A contendersi il record con gli italiani, ci sono i vicini ciprioti, greci e spagnoli, a certificare il declino della dieta a lungo considerata l’elisir di lunga vita e ora costretta, complici crisi economica e povertà educativa, a cedere il posto a tavola al cosiddetto junk food, il cibo spazzatura.
E il CMR non vuole contribuire a tutto questo
È quanto emerge dalla seconda edizione del Report di Helpcode sulla malnutrizione infantile, una fotografia preoccupante sullo stato di salute dei bambini in Italia e nel mondo.
Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e i media sulle pericolose conseguenze della malnutrizione infantile, in occasione della Giornata mondiale contro l’obesità (10 ottobre) e quella dell’alimentazione (16 ottobre), anche quest’anno torna la campagna di Helpcode 'C’era una volta la cena'.
Se si approfondisce la lettura del Report Helpcode si scopre che sono circa 100mila i bambini obesi o sovrappeso nel nostro Paese, con una prevalenza dei maschi (21%) sulle femmine (14%).
A livello globale d’altra parte il numero di bambini di età inferiore ai cinque anni obesi o sovrappeso risulta in costante aumento e ha ormai superato quota 40 milioni, 10 milioni in più rispetto al 2003.Siamo dunque difronte a un problema sanitario dagli enormi costi sociali ed economici. Basti pensare che solo nell’ultimo anno gli effetti di sovrappeso e obesità hanno causato 4 milioni di decessi a livello mondiale. L’impatto economico globale invece è stimato in 500 miliardi di dollari l’anno.
Realizzata con la collaborazione scientifica della UOC Clinica Pediatrica ed Endocrinologia dell’Istituto Giannina Gaslini, Università degli studi di Genova, la campagna ha l’obiettivo di promuovere attività di monitoraggio, educazione alimentare e prevenzione della malnutrizione, offrendo al contempo aiuto concreto attraverso un programma di Cash and Voucher concepito per garantire cibo sano alle famiglie in povertà.
L’educazione alimentare è una delle armi principali a disposizione nel contrasto alla malnutrizione. Per questo il report di quest’anno si arricchisce di un contributo importante, il decalogo messo a punto dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) con le 10+1 regole per una corretta alimentazione nei primi due anni di vita, un prontuario che si può scaricare dal sito Ceraunavoltalacena.it e contribuire così a debellare la piaga della malnutrizione infantile.
Del resto, ecco dove siamo arrivati.
Breve documentario sulla condizione del cibo odierno. Scopri di più su http://www.einum.org/ Associazione senza scopo di lucro volta alla diffusione della Medicina Nutrizionale attraverso la Metabolomica.Cibo o Veleno? - Scopri la verità sul cibo di oggi
Einum - European Institute of Nutritional Medicine
I ricercatori dell’Università Federico II di Napoli coordinati da Roberto Berni Canani hanno appena presentato al congresso europeo di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica svoltosi a Glasgow i dati, ottenuti su una sessantina di bambini, che dimostrano l’esistenza di un nesso tra consumo di junk food e allergie.
Il cibo spazzatura è infatti la fonte primaria di un gruppo di proteine chiamate AGE (da advanced glycation end products), che si formano nelle lavorazioni industriali così come nella cottura su grill o con le microonde, e che sono state associate a diverse malattie cardiovascolari e neurologiche. I bambini con allergie alimentari ne hanno molte di più rispetto a quelli con altri tipi di allergie, per esempio pollinosi: questo suggerisce che, tra le cause dell’aumento di allergie alimentari ci sia quello di cibi troppo lavorati. Un altro buon motivo per limitare il consumo di bevande e alimenti industriali.