Le problematiche dell’età evolutiva si suddividono in due grandi macro-aree: disturbi esternalizzanti e disturbi internalizzanti. Si tratta di una distinzione molto importante per identificare un eventuale disturbo dell’età evolutiva, in modo da intervenire in modo efficace e mirato.
Disturbi esternalizzanti
I disturbi esternalizzanti riguardano quelle situazioni in cui il disagio del bambino e dell’adolescente si riversa verso l’esterno, provocando una situazione di disturbo nell’ambiente circostante.
Quando siamo in presenza di problemi esternalizzanti, il comportamento del bambino o dell’adolescente è connotato da alcune caratteristiche:
- pretesa che i bisogni personali abbiano la precedenza sui bisogni degli altri;
- ricorso all’aggressività per ottenere ciò che si vuole;
- oppositività e trasgressione di norme sociali e legali.
Secondo le categorie diagnostiche ufficiali, troviamo queste caratteristiche in 3 disturbi del comportamento:
- ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
- Disturbo Oppositivo-Provocatorio
- Disturbo della Condotta
È importante precisare che non ogni disturbo del comportamento assume una connotazione severa o patologica. Si può parlare di disturbo solo quando:
- il comportamento assume caratteristiche estreme;
- tali caratteristiche del comportamento tendono a cronicizzarsi, cioè non scompaiono in poco tempo;
- il comportamento provoca conseguenze nocive per il soggetto stesso e per le altre persone.
Disturbi internalizzanti
I problemi internalizzanti sono spesso mal interpretati o trascurati poiché a differenza di quelli esternalizzanti, prepotentemente evidenti, sono invece difficili da individuare esclusivamente con un’osservazione esterna.
I disturbi internalizzanti sono una specifica categoria caratterizzata da difficoltà emotive e comportamentali. Infatti sono contraddistinti da sintomi di ipercontrollo, cioè il bambino tende a regolare i propri stati emotivi e cognitivi in modo eccessivo e inappropriato. Il termine “internalizzante” indica proprio che i problemi in questione sono sviluppati e mantenuti all’interno.
Seppure le manifestazioni internalizzanti sono numerose e complesse, è possibile suddividerle in quattro tipologie principali:
- Ansia
- Depressione
- Ritiro Sociale
- Problemi psicofisiologici (lamentele di fastidi o dolori fisici che non hanno base medica accertata).
Inoltre è possibile che queste manifestazioni siano accompagnate da bassa autostima, problemi scolastici e scarse relazioni sociali.
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Richiedi Subito il PRIMO COLLOQUIO GRATUITODisturbi d’ansia
I disturbi d’ansia coinvolgono tre tipologie di sintomi:
- Stati d’animo soggettivi (disagio; paura; terrore)
- Comportamenti manifesti (evitamenti e fughe)
- Reazioni Fisiologiche (nausea, tremori, sudorazione e innalzamento dell’arousal).
Inoltre i sintomi più comunemente descritti nei disturbi d’ansia in età evolutiva sono:
- pensieri negativi e irrealistici;
- attacchi di panico;
- interpretazioni errate di sintomi ed eventi;
- ossessioni e/o comportamenti compulsivi;
- attivazione fisiologica;
- ipersensibilità a segnali fisici;
- paura e ansia relativi a specifici eventi o situazioni;
- preoccupazione eccessive e generalizzate.
Depressione
La depressione si manifesta nei bambini e negli adolescenti con la presenza di alcuni sintomi:
- umore depresso o tristezza eccessiva;
- irritabilità;
- perdita di interesse per le attività;
- alterazioni del sonno;
- ritardo psicomotorio o lentezza nel movimento fisico o agitazione fisica;
- affaticabilità o mancanza di energia;
- lamentele somatiche;
- percezione di inadeguatezza, mancanza di valore personale o senso di colpa;
- variazione del peso corporeo (aumento o diminuzione).
Ritiro sociale
Il ritiro sociale è una condizione che si manifesta in presenza di un altro problema, come l’ansia o la depressione. Spesso si tratta di bambini e ragazzi socialmente ritirati, che evitano attivamente la compagnia altrui.
Inoltre questi soggetti possono essere scarsamente responsivi alle iniziative sociali dei coetanei e presentare deficit comportamentali in specifiche abilità nel fare e mantenere amicizie.
Anche il ritiro sociale nei bambini e nei ragazzi presenta diverse caratteristiche riconoscibili:
- autovalutazione irrealistica della performance sociale;
- mancanza di interesse nell’interazione sociale;
- deficit nei comportamenti di approccio sociale;
- componente importante di diversi disturbi.
Problemi psicofisiologici
I problemi psicofisiologici sono lamentele di fastidi, malattie o dolori fisici che non hanno una base medica accertata. Si presume che tali sintomi siano causati da disagio emotivo e che la loro natura sia psicologica e non fisica.
Anche i problemi psicofisiologici, come il ritiro sociale, sono considerati secondari rispetto ad altri disturbi, come l’ansia o la depressione.
Inoltre le lamentele somatiche più frequenti in età evolutiva sono:
- mal di stomaco, dolori addominali o nausea;
- mal di testa;
- dolori agli occhi;
- dolore agli arti e alle articolazioni;
- sensazione di formicolio o di torpore alle estremità;
- vertigini;
- senso di debolezza;
- sensazione di svenimento.
Tra l’altro è molto frequente anche la sovrapposizione tra i vari disturbi esternalizzanti e disturbi internalizzanti. Infatti ad esempio un ragazzo depresso e/o ansioso può presentare, al tempo stesso, comportamenti aggressivi verso i coetanei.
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Semplice ma esaustivo. Chiaro nelladescrizione.