Bambini iperattivi

I bambini sono vivaci per natura, amano correre, muoversi e sperimentare. Ci sono però casi in cui questo eccesso di energia è causato dall’iperattività, cioè un disturbo comportamentale. I bambini iperattivi mostrano caratteristiche ben precise a cui bisogna prestare attenzione.

Non è sempre facile riconoscerne le caratteristiche. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e capire quali atteggiamenti dei bimbi possono essere indice di iperattività.

I sintomi dell’iperattività

L’iperattività ha carattere neurologico che impedisce al bambino di controllare il proprio comportamento e lo induce ad essere estremamente vivace e impulsivo.

La tendenza dei bimbi iperattivi è quella di agire prima di pensare. A causa della loro attitudine a non stare mai fermi, possono subire incidenti con una frequenza maggiore rispetto ai loro coetanei.

Questa condizione rischia di causare paura e frustrazione nei genitori, che sentono sulle spalle il peso di una situazione che non sanno come gestire. Ha effetti però anche sui bambini stessi, che non riescono a vivere con serenità il rapporto con gli altri bimbi, i familiari e gli insegnanti.

Spesso risulta difficile distinguere l’iperattività dalla semplice esuberanza infantile. I sintomi del disturbo comprendono particolari comportamenti che possono essere così riassunti:

  • Dimenarsi e battere molto spesso mani e piedi in segno di agitazione;
  • Eccessiva vivacità e bisogno di stare sempre in movimento;
  • Difficoltà a stare seduti, che obbliga i bambini ad alzarsi anche nelle situazioni non appropriate (ad esempio a scuola o sui mezzi pubblici);
  • Correre o arrampicarsi in luoghi o contesti non opportuni;
  • Non riuscire ad aspettare la fine di un discorso e completare le frasi dell’interlocutore prima che siano terminate;
  • Difficoltà nell’aspettare il proprio turno in situazioni di attesa;
  • Tendenza frequente ad interrompere i giochi senza averli terminati;
  • Incapacità di giocare o dedicarsi alle attività stando in silenzio;
  • Comportamento impulsivo;
  • Incapacità di percepire il senso del pericolo.

Iperattivo o soltanto vivace?

L’iperattività non è un semplice tratto caratteriale tipico dei bimbi troppo vivaci, ma un disturbo contraddistinto da precisi sintomi diagnostici. Il primo passo per distinguere l’esuberanza dall’iperattività è osservare attentamente il bambino, il modo in cui gioca e come interagisce con gli altri.

Può essere utile monitorare la durata trascorsa a svolgere ogni attività, per capire dopo quanto tempo perde l’interesse. Per diagnosticare l’iperattività nei bambini, i sintomi devono presentarsi per almeno sei mesi in due o più contesti differenti, ad esempio a scuola e in casa.

Hai dei dubbi?

Scopri il nostro metodo. Dal Primo Colloquio Gratuito all'Equipe Multidisciplinare.

Richiedi Subito il PRIMO COLLOQUIO GRATUITO

Quando si parla di iperattività, si fa riferimento ad una condizione che compromette lo stile di vita del bambino, la capacità di apprendimento e le sue relazioni sociali.

È una patologia che favorisce quindi l’insorgenza di altri disturbi, in particolare ansia, ritardo del linguaggio, tic nervosi e comportamenti disfunzionali in età adulta.

Queste caratteristiche non si presentano, invece, nei bambini che sono semplicemente un po’ più energici della media. I sintomi del disturbo iniziano a diventare evidenti quando il bimbo comincia il suo percorso scolastico. La sindrome iperattiva viene infatti mediamente diagnosticata intorno ai 7 anni di età.

Come intervenire in caso di iperattività

Il percorso per il trattamento dell’iperattività prevede terapie educative personalizzate, che comprendono un consulto per l’intera famiglia, attraverso un percorso di parent training.

Il terapeuta agisce insegnando al bambino nuovi modelli di comportamento e di espressione: l’obiettivo è quello di promuovere l’autocontrollo e ridurre l’impulsività. Al tempo stesso, spiega ai genitori come gestire in modo sereno gli atteggiamenti problematici e come comportarsi se il bambino è iperattivo.

Se i sintomi non migliorano con l’aiuto della sola terapia comportamentale, il neuropsichiatra può decidere di far iniziare un trattamento farmacologico nei pazienti un po’ più grandi. Le modalità di assunzione e il dosaggio vengono stabiliti in modo da garantire il massimo dei benefici nel minor tempo possibile.

Il giusto percorso di cura consente di ottenere ottimi risultati nella gestione dell’iperattività e limita l’insorgenza delle altre problematiche ad essa legati. Come abbiamo visto, la sindrome iperattiva fa riferimento soprattutto ad una scarsa capacità di autoregolazione comportamentale.

Non si conoscono ancora con certezza le cause che scatenano il disturbo, ma pare che i fattori genetici e socio-ambientali giochino un ruolo importante. I comportamenti di un bambino iperattivo non sono il frutto di una cattiva gestione genitoriale.

È sbagliato quindi darsi inutili colpe o vivere in uno stato di agitazione, che influenza negativamente anche il bambino. Quello che invece puoi fare in caso di dubbi, è chiedere consiglio ad uno specialista.

Se pensi che tuo figlio possa essere iperattivo, prenota il primo colloquio gratuito per chiedere una valutazione personalizzata. Cominciare il percorso terapeutico il prima possibile aumenta le possibilità di successo