Il metodo bimodale rappresenta una risorsa importante nel trattamento riabilitativo dei bambini sordi. Si tratta di un approccio basato sulla lingua parlata, che riceve il supporto del linguaggio segnato. Cerchiamo di fare chiarezza sui suoi scopi e sul modo in cui viene utilizzato dal logopedista.
Il metodo bimodale e la lingua italiana
La stretta correlazione fra metodo bimodale e lingua italiana permette un tipo di educazione linguistica che si basa sulla comprensione piuttosto che sulla produzione del linguaggio.
Il metodo bimodale per sordi è una tecnica che utilizza l’italiano segnato (IS), conciliando perfettamente sia la lingua verbale che quella dei segni. Il termine bimodale indica infatti le due modalità con le quali avviene la comunicazione:
- Uditivo-verbale, relativa all’azione di parlare
- Visivo- gestuale, relativa all’azione di usare i segni
Il criterio fondamentale alla base del metodo è quello di rispettare sempre la struttura verbale e la sequenzialità delle parole della lingua italiana.
La lingua dei segni viene accantonata per lasciare spazio all’italiano segnato esatto (ISE), che supporta il linguaggio e lo integra con segni specifici e creati appositamente, detti evidenziatori. L’obiettivo è quello di facilitare la comunicazione del bambino sordo, aiutandosi anche con il linguaggio dei segni.
Il ruolo del logopedista nel metodo bimodale per sordi
Il logopedista è la figura professionale che si occupa dell’applicazione del metodo bimodale.
Questo specifico intervento di logopedia rivolto ai bambini che soffrono di ipoacusia si basa su diagnosi, osservazione e stimolazioni di tipo fono-acustiche e cognitivo-linguistiche. I tre concetti devono essere affrontati nella loro globalità, per permettere al bambino di avere una comunicazione spontanea e ricca di informazioni, facilitando anche la sua capacità di esprimere gli stati d’animo.
Il trattamento riabilitativo si svolge seguendo tappe ben precise che dipendono dall’età del bambino:
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Richiedi Subito il PRIMO COLLOQUIO GRATUITO- Da 0 a 3 anni. L’attenzione del metodo bimodale è rivolta all’acquisizione delle prime parole e al loro modo di metterle insieme.
- Da 3 a 6 anni. Si cominciano ad imparare le strutture delle frasi e dei verbi, fino a fare le prime esperienze di pre-lettura e pre-scrittura.
- Da 6 a 10 anni. Si passa alla comprensione e all’elaborazione di testi.
La stimolazione fono-acustica
Per stimolazione fono-acustica si intende quel processo in cui il logopedista esercita le funzioni uditive dei bambini, attraverso delle opportune stimolazioni. Lo scopo è quello di far acquisire la capacità di riprodurre dei suoni.
Le attività condotte servono a esercitare la percezione del rumore o del silenzio, aiutandosi con le diverse tonalità di voce e l’uso di suoni comuni, come ad esempio i versi degli animali. Si utilizzano moltissimo i giochi sonori, in modo da catturare costantemente l’attenzione del bambino.
La stimolazione cognitivo-linguistica
La stimolazione cognitivo-linguistica comprende due diverse fasi: lettura labiale ed esercizi schermati. La lettura labiale serve ad apprendere il linguaggio e i suoi fonemi senza l’aiuto dei segni.
Il metodo bimodale e l’osservazione
Prima di cominciare il percorso riabilitativo sui bambini sordi è opportuno osservare il bambino per chiarire il suo grado di sordità. A seconda della gravità del problema, nel primo incontro con il logopedista si può stabilire l’iter da seguire.
Solo dopo un’adeguata osservazione si può applicare il metodo bimodale per sordi, per facilitare nel bambino la sua capacità di comunicare richieste specifiche, esprimere emozioni e raccontarsi agli altri.
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