Il ritardo mentale rappresenta una problematica che emerge già in età evolutiva. Infatti i primi segnali si possono notare quando i bambini sono ancora molto piccoli. Attraverso una diagnosi accurata ed effettuata il prima possibile, è possibile cominciare un trattamento adeguato da subito e migliorare le condizioni di vita del bambino.
Cos’è il ritardo mentale
Il ritardo mentale è una forma di disabilità che coinvolge le funzioni intellettive. Le disfunzioni, che riguardano aspetti come il ragionamento, il problem solving e il pensiero astratto, provocano delle conseguenze anche sulle capacità adattive del bambino.
Non riesce a raggiungere gli obiettivi standard previsti per la sua età cronologica e anche la sua autonomia risulta compromessa. L’inserimento scolastico e sociale sono fortemente influenzati da questi fattori e il bambino riscontra problemi relazionali e di apprendimento.
I tipi di ritardo mentale
Possono manifestarsi dei differenti tipi di ritardo mentale, a seconda della gravità. Il grado di disabilità viene calcolato in base al quoziente intellettivo e si classifica in 4 diverse tipologie:
- Ritardo mentale lieve. È la forma meno invasiva e risulta più difficile da diagnosticare nei primi anni di vita del bambino. I primi segnali si scorgono nella scuola dell’obbligo, per le difficoltà di apprendimento e per i problemi di comunicazione. La scarsa gravità però non ostacola il bambino nel suo percorso di studi e nell’acquisizione di determinate abilità. Il suo grado di apprendimento sarà più lento e graduale, ma con un opportuno sostegno potrà conseguire dei buoni risultati anche successivamente in campo lavorativo.
- Ritardo mentale moderato. In questi casi l’età cronologica del bambino non cresce di pari passo con quella intellettiva, che si ferma a circa 8 anni. I maggiori problemi si riscontrano nella comunicazione e nell’apprendimento. Entrambe le abilità risultano scadenti e anche l’autonomia è parziale e riguarda solo aspetti molto semplici della vita di tutti i giorni.
- Ritardo mentale grave. La gravità di questa tipologia di handicap intellettivo comporta problematiche a livello comunicativo, scolastico e sociale. L’età mentale corrisponde a circa 4/6 anni e il bambino riesce a svolgere le più semplici attività giornaliere con l’aiuto di altre persone. Riesce a comunicare le sue esigenze attraverso l’acquisizione di parole semplici e basilari.
- Ritardo mentale gravissimo. Il bambino non è capace di svolgere autonomamente nemmeno le attività più semplici. Necessita costantemente di un supporto esterno che lo guidi durante tutta la giornata e la sua comunicazione è ridotta o quasi del tutto assente.
Le cause del problema
Le cause del ritardo mentale possono essere genetiche, acquisite e ambientali.
I fattori biologici che influiscono sulla formazione della disabilità sono anomalie cromosomiche o componenti ereditarie.
Le cause acquisite dipendono da fattori legati alla gravidanza o a malattie contratte durante la gestazione. Alcune di queste sono la rosolia e la toxoplasmosi. Anche l’assunzione di droghe e alcool può determinare il ritardo al momento della nascita. Tra le cause acquisite rientrano anche alcune problematiche che avvengono durante il parto o di tipo postnatali.
Le cause di tipo ambientale comprendono carenze affettive o svantaggi socio-culturali, soprattutto in presenza di limitazioni a livello cognitivo.
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Richiedi Subito il PRIMO COLLOQUIO GRATUITODiagnosi e trattamento
Attraverso un’adeguata e attenta diagnosi è possibile stabilire l’entità del ritardo e strutturare il trattamento. La diagnosi del ritardo mentale si basa su alcuni elementi che riguardano le abilità sensoriali, i problemi di linguaggio e la scarsa capacità di apprendimento dovute ad un quoziente intellettivo inferiore rispetto all’età.
Spesso il ritardo si manifesta insieme ad altri disfunzioni che si riscontrano nella socializzazione, nel rapporto con i familiari, nella cura personale, nel gioco organizzato e nell’autonomia.
Le osservazioni ottenute dalla diagnosi consentono di stabilire il trattamento più adeguato al caso specifico. La terapia è diversa a seconda dell’età e della gravità del ritardo e riguarda aree di competenza differenti.
Il trattamento logopedico è mirato a far acquisire le abilità linguistiche nei primi anni di vita del bambino, per permettergli di esprimere bisogni e stati d’animo. Il trattamento ambientale è invece finalizzato a sviluppare l’autosufficienza nel bambino. In concomitanza con deficit comportamentali e psicopatologici, si può anche ricorrere alla psicoterapia.
Per fornire il giusto sostegno alla famiglia del bambino è opportuno seguire dei corsi di parent training, in modo da imparare le strategie educative per facilitare la vita quotidiana del figlio e ricevere il supporto necessario per affrontare le problematiche che derivano dalla disabilità.
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