“Che cosa hai fatto oggi a scuola?” – “Come è andata dalla nonna?”
A queste domande spesso i nostri bimbi rispondo con un “niente”. È difficile per loro riuscire a trovare il modo di raccontare, di comunicarci ciò che hanno vissuto e provato.
Il quaderno dei resti è un utile strumento per condividere le esperienze personali e potenziare le abilità di auto-narrazione. I resti infatti sono i ricordi, le esperienze, le emozioni provate, tutto quello che abbiamo scoperto ed imparato.
Si costruisce insieme al bambino perché si basa sulla condivisione; si può scrivere, disegnare, incollare foto, il biglietto del cinema o il primo fiore raccolto in primavera! Non esiste un modo solo per crearlo, deve rispecchiare lo stile e le capacità comunicative ed espressive del bambino.
Le esperienze che si raccontano devono essere positive e significative per chi le ha vissute, solo così il bambino sarà motivato a raccontarne ancora e a condividere la sua giornata con noi.
I principali vantaggi:
- è un’opportunità per il bambino di avere un suo modo di comunicare;
- le esperienze vengono raccontate e ri-vissute fuori dall’ambiente in cui si sono sviluppate;
- permette uno scambio comunicativo e relazionale tra adulto-bambino e tra bambino-bambino;
- è una strategia per arricchire il vocabolario attivo.
Poche regole da seguire:
- il quaderno è del bambino: non è un lavoretto che l’adulto fa e poi consegna, non deve essere esteticamente bello. Deve rappresentare il nostro bambino quindi: spazio alla creatività potenziando le sue abilità!
- il quaderno non si lascia nel cassetto: è dinamico, non è uno strumento che si usa solo a terapia ma si muove insieme al bambino e lo accompagna in tutti i suoi ambienti quotidiani (la scuola, casa, terapia…). Fondamentale: la condivisione e la partecipazione attiva.
- il quaderno è un aggancio alla comunicazione: l’adulto ha dei punti di riferimento per iniziare e supportare la narrazione. Evitiamo di porre domande chiuse perché limitano l’espansione del racconto. Il quaderno permette di creare un momento di dialogo nel quale il bambino si può sentire libero di esprimere la sua storia di vita e il suo punto di vista.