Mio figlio ha difficoltà a livello scolastico cosa posso fare?

Spesso capita di trovarsi di fronte a bambini e/o ragazzi che vengono scambiati per pigri, svogliati, distratti o con la testa fra le nuvole. Questi sono segnali a cui è necessario porre attenzione in quanto potremmo trovarci di fronte ad un disturbo specifico dell’apprendimento.

In questi casi, quando le difficoltà persistono, è importante effettuare un’attenta valutazione neuropsicologica del profilo di funzionamento cognitivo del bambino e/o ragazzo e degli apprendimenti, attraverso test specifici all’interno di un’equipe multidisciplinare.

Alcuni ragazzi possiedono un alto potenziale intellettivo ma hanno difficoltà ad ottenere buoni risultati a scuola in quanto ostacolati da fattori come la facile distraibilità, impulsività, difficoltà di pianificazione. Altri necessitano di aiuti mirati per sviluppare funzioni mentali carenti o scarsamente automatizzate, a causa di disorganizzazioni dell’apprendimento.

In entrambi i casi, un percorso di potenziamento cognitivo può aiutare il bambino o il ragazzo a sviluppare nuove abilità, ma anche a utilizzare meglio quelle che già possiede, i suoi punti di forza.

Ma cosa è il potenziamento cognitivo?

Il potenziamento cognitivo può essere inteso come un allenamento della mente. Molti ritengono che ‘’prima si interviene, più alte sono le possibilità di successo’’. Il potenziamento cognitivo e in particolar modo la Teoria della Modificabilità Cognitiva di Feuerstein che ne è alla base, mette in discussione questo concetto. Si parte quindi dall’assunto di base che la modificabilità cognitiva sia sempre possibile e questo indipendentemente dalle diverse condizioni come: l’età, il tipo di difficoltà e il livello di gravità. Ogni persona attingendo alle proprie risorse può modificare il suo repertorio cognitivo migliorando l’efficacia e la funzionalità delle proprie abilità.

In cosa consiste il potenziamento cognitivo?

Il potenziamento cognitivo è finalizzato a rafforzare, quindi a potenziare, sia le funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione, le funzioni esecutive, il ragionamento; sia gli aspetti strettamente legati alle abilità scolastiche come la lettura, la scrittura ed il calcolo. 

Quando iniziare un percorso di potenziamento cognitivo?

Il potenziamento cognitivo si basa sul presupposto scientifico della neuroplasticità cerebrale ovvero la capacità del cervello di modificarsi funzionalmente e strutturalmente in risposta all’esperienza che il soggetto fa nell’ambiente e nella relazione. In particolare il periodo dell’età evolutiva è una finestra temporale dove questo tipo di interventi ha il maggior successo grazie all’elevata plasticità neurale dei bambini.